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A proposito dell' artista

Giò Stefan nome d'arte di Giovanna Stefanutti. Pittrice nata a Treviso la cui formazione da architetto e l’esperienza nel settore dell’arredamento d’interno ne hanno segnato lo stile pittorico, insieme alla curiosità e all’interesse che – sin da bambina – l’hanno instancabilmente accompagnata nel suo percorso di studi. Appassionata lettrice del Corriere dei Ragazzi, Giò Stefan rimane già in tenera età affascinata dalla resa sintetica delle immagini caratterizzate da ombre e contrasti chiaroscurali che diventano protagonisti di uno spazio fluido e dinamico; viene attratta però anche dalle storie narrate, in cui i personaggi si trovano a vivere avventure fantastiche all’interno di contesti storici precisi e ben riconoscibili come in una sorta di “letteratura dipinta”.  È nel 2000 che l’artista veneta si trova letteralmente conquistata dalla bellezza enigmatica dei ritratti della celebre artista polacca Tamara de Lempicka, iniziando a proporre ai suoi clienti (fra i quali non pochi i privati) di personalizzare e rendere più “calda” l’abitazione ritraendoli con il concetto di come se vi fossero sempre presenti anche quando assenti. È così che ha affinato la sua tecnica di rappresentazione ad olio, utilizzando un numero esiguo di colori, e toni luminosi insieme a contrasti cromatici decisi. Per lei il colore è elemento d’arredo e quello prevalente va abbinato alla tinta dello spazio in cui l’opera d’arte verrà collocata.

Da sottolineare come Giò Stefan sia appassionata di cinema d’autore, collezionista di film vintage, da Alfred Hitchcock a William Wyler e Federico Fellini, da Tim Burton a Wes Anderson; tant’è, che molte icone del cinema retrò divengono focus centrale di altrettante sue tele al fine di far rivivere l’elegante ironia d’ogni epoca storica, dimenticata a causa di logiche commerciali e tuttavia non nel nostalgico inconscio della memoria collettiva. Omaggi pittorici a celebrità hollywoodiane, dagli anni ’40 agli anni ’70, periodo storico in cui il mistero era valore in auge nella vita come nell’arte.

Ultimamente, Giò Stefan – oltre ai ritratti di persone – ha realizzato dipinti di auto e moto ambientati in diversi contesti urbani. Il nuovo tema dei paesaggi metropolitani, all’interno dei quali sono riconoscibili alcuni noti personaggi del mondo della musica e dello spettacolo, vogliono ritrarre l’anima dei luoghi in quanto per la pittrice trevigiana <<I luoghi non sono semplici porzioni di spazio, nelle quali si svolgono le azioni dell’uomo: sono l’eco del passaggio dei secoli, nelle stratificazioni della storia umana. Come le persone, persino i luoghi cioè accolgono o respingono, facendo sentire abitanti oppure invece stranieri>>. In queste ultime serie, ispirate alla poetica della pop art e mediate dall’attrazione futurista per la velocità e per le macchine, i veicoli acquistano davvero gran spazio, al punto da raccontare in modo inedito la contemporaneità nel loro silenzio come sospeso ed astratto.

Tra le varie esposizioni collettive della trevisana vi è la Fiera d’Arte di Reggio Emilia nel 2015 e la Fiera d’Arte di Padova sia nel 2016 che nel 2017; la Fiera d’Arte di Roma nel 2018 e l’Expo - Virtual Gallery di Roma, in Via Condotti, a novembre 2020. Tra le mostre personali vanta i “Cineritratti” all’Archeide di Treviso nel 2016, "Lui e lei al cinema" a Palazzo Cornoldi a Venezia nel 2017, e “Oltre la via della seta” a Villa Farsetti a Venezia e “Multicromie” all’Art Gallery Il Cantiere di Treviso, entrambe nel 2019. Meritano particolare nota, tra le pubblicazioni di Giò Stefan, l’Annuario d’Arte Contemporanea per Acca Edizioni, dal 2015 al 2019 ed il Catalogo “Oltre le vie della seta” come la suddetta omonima Personali d’Arte Contemporanea a Villa Farsetti lo scorso anno.

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