Whatsapp
×

A proposito dell' artista

Oscar Fontanesi nasce a Milano nel 1953, in una città che gli lascia addosso il sapore delle mattine fredde e delle luci oblique. Studia filosofia alla Statale e all’Università di Colonia, dove approfondisce Heidegger e discute una tesi intitolata Denker der Technik. La filosofia sembra allora il suo cammino naturale, ma intanto cresce in lui un’altra urgenza che, a ventott’anni, si impone con forza: la pittura entra nella sua vita come una vocazione improvvisa, quasi fisica.

Da autodidatta, Fontanesi affronta la tela come un territorio da esplorare e da comprendere. Nel suo atelier milanese degli anni Ottanta, tra odori di trementina e discussioni appassionate, passano amici e compagni di strada: Giovanni Testori, l’attore Alberto Brambilla, la poetessa Maria Teresa Bordonali, il traduttore Pier Ambrogio Pozzi. Sono anni di intensa sperimentazione — olio, acrilico, acquerello, gouache — e di ritratti intimi che aprono la via a una pittura sempre più libera, destinata negli anni Duemila ad estendersi all’informale e ai grandi formati.

Parallelamente, all’inizio degli anni Novanta, affiora la parola poetica. Tra il 1996 e il 2005 Fontanesi compone sedici libri pubblicati da diversi editori, inaugurati da Piangalardo Variazioni e culminanti in Tregua. A questi si affiancano raccolte come Nel fuoco delle conchiglie, Un pellicano per Alcatraz, Chemiolieta, Per i mari del canto, Così le comete, fino al recente Lasco’. La sua poesia è un canto che riflette su se stesso: un “Poema Cantaurorale” fatto di sorgenti, pause e ritorni, dove ogni parola cerca la propria luce.

Tra le esperienze più significative del suo percorso vi è anche il lavoro di regista nel carcere di Bollate, nella “Casa del Pellicano”, dove guida un gruppo di detenuti in un laboratorio teatrale di profonda risonanza umana.

Con il passare degli anni, la Milano degli incontri e delle prime tele diventa un ricordo lontano. Fontanesi si trasferisce in Lunigiana, una terra che descrive come intessuta di albe “dai rossi e gialli di cadmio, albe come tramonti”. Qui vive e lavora oggi, fedele a una solitudine creativa che non è fuga ma ascolto: uno spazio interiore dove pittura e poesia continuano a dialogare senza clamore, seguendo il ritmo naturale delle cose essenziali.

  • Filtra la ricerca:
Mostrando1 -10 di10 articoli

Dal menu

Impostazioni

Condividi

Codice QR