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A proposito dell' artista

Manuela Andreoli  è nata a Valsolda nel 1969, in provincia di Como (Italia) dove vive e lavora. Da sempre interessata a forme e colori, l’artista lombarda è dal 2000 che ha cominciato a trasporre, rielaborare ed indagare su tela le personali sensazioni, emozioni e sentimenti. Inizialmente sperimenta nei suoi quadri la rappresentazione della  natura ma, non soddisfatta, si avvicina alla scultura  Raku. Manuela è attratta dalla questa particolare tecnica di cottura della ceramica giapponese, nata in sintonia con lo spirito Zen  perchè esalta l’armonia delle piccole cose, la bellezza nella semplicità e la naturalezza delle forme. Proprio le forme fluide e i colori elementari divengono quindi presto il mezzo e il motore della sua creatività. La sua è una capacità di creare, incentrata sull’espressione quasi aniconica di quanto osservato e di quanto udito (cioè priva di immagini quali rappresentazioni materiale del mondo naturale e soprannaturale, che è arte estendibile a tutti gli esseri viventi e a tutto ciò che esiste). Estro che spesse volte è pure espressione astratta del provato, dell’istinto e che ogni volta riesce ad andare al di là d’ogni confine riconducibile a coordinate spazio- temporali – ad eccezione del supporto sopra cui realizza i dipinti. Ciò che caratterizza l'espressione artistica della Andreoli è dunque la sollecitazione e il focus sui dettagli, che essa presenta in una veste essenziale.  E per risvegliare gli stati d’animo innati e riscontrabili in tutte le popolazione poiché universali – seppure troppo spesso soffocati però dalla fretta e dalla confusione –, Manuela utilizza in larga parte il nero, il bianco e il rosso. Colori che sembrano diventare segni ortografici e che rimangono distinti tra loro, non risultando mai sproporzionata o eccessiva. La scelta prevalente negli elaborati  del nero, del bianco e del rosso, la Andreoli ne spiega il perchè,  <<Con pochi colori tento di raccontare quello che ho dentro. Il buio e la luce, il bianco e il nero, come metafore della vita in un equilibrio instabile tra gioie e inquietudini (…) che si placa quando la scena è dominata dall’amore, il rosso>>.  Le tematiche principali affrontate sono il corpo, la mente e lo spirito. Triade che parte e in maniera implicita fa riferimento al mondo fisico, psichico e spirituale Esperienze quotidiane e la sviluppata sensibilità a caratterizzare la pittrice lombarda, giacché dice  <<Vivo sognando, ma cercando di non perdere di vista la realtà che mi permette di colorare la mia esistenza, i miei giorni>>.  Manuela Andreoli vanta numerose importanti esposizioni e riconoscimenti in particolare il premio alla carriera del Maco Museum, Premio Jacopo da Ponte.  Selezionata per la Biennale di Milano presso il Brera Site nel 2019 e a Miami in occasione di Art Basel dove ha presentato le sue esclusive "Città che girano".

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